L’architettura bioclimatica utilizza gli elementi naturali del sito (sole, vento, acqua, terreno, vegetazione) per realizzare edifici termicamente efficienti, in grado cioè di soddisfare i requisiti di comfort termico, indipendentemente dall’utilizzo di impianti di climatizzazione, ed in grado di adattarsi alle diverse condizioni climatiche.
Le condizioni climatiche da considerare sono quelle che si verificano all’alternarsi delle stagioni nelle diverse aree geografiche: avremo così condizioni di clima invernale rigido e clima estivo mite, clima invernale rigido e clima estivo molto caldo, clima invernale freddo e clima estivo caldo, clima invernale mite e clima estivo molto caldo.
Importante è anche determinare la localizzazione, urbana periurbana o extraurbana, per tenere in considerazione il fenomeno dell’isola climatica urbana, delle condizioni geografiche e topografiche. Semplici considerazioni quali ad esempio favorire l’irraggiamento solare nel periodo invernale su pareti e finestre per scaldare gli ambienti interni e trattenere il calore accumulato con un elevato isolamento termico, o al contrario proteggere e schermare la casa ecologica d’estate e favorire l’inerzia termica delle pareti, favorire la ventilazione interna, non sono in realtà coerenti con la definizione stessa di architettura bioclimatica, che invece riporta alle singole specificità dei siti.
Favorire ad esempio l’irraggiamento solare su pareti e finestre in una casa in bioedilizia nel sud d’Italia determinerebbe problemi di surriscaldamento in estate, supponendo un orientamento dell’edificio est ovest che in letteratura viene erroneamente indicato quale scelta costantemente corretta. Inoltre, nella stessa zona climatica, favorire l’elevato isolamento termico delle pareti in legno al fine di conservare il calore accumulato potrebbe portare a fenomeni di surriscaldamento anche nel periodo invernale.
In realtà procedendo da nord a sud, il rapporto percentuale tra isolamento dell’involucro ed inerzia termica dovrebbe variare in modo equilibrato, con una inversione del rapporto procedendo verso sud (per inerzia termica si intende la caratteristica che consente alla struttura di opporsi al passaggio del flusso di calore e assorbirne una quota, contribuendo al contenimento delle oscillazioni di temperatura interna).