I tappeti persiani rappresentano i modelli di maggior pregio in assoluto, quelli che sono in grado di impreziosire l’arredamento di qualsiasi casa e – se scelti con la doverosa cura – possono essere utilizzati praticamente su qualsiasi stile, anche se si tratta di tappeti che si sposano alla perfezione, in particolar modo, con le case arredate in stile classico e con le case arredate in stile etnico. I tappeti persiani hanno una storia centenaria, e probabilmente è proprio questo ad affascinare così tanto tutto il mondo. Andiamola a scoprire insieme!
La storia dei tappeti persiani
I tappeti persiani si chiamano così perché il nome deriva da “Persia”, l’antico nome dell’attuale Iran. I persiani posseggono la vera arte di decorare e annodare i tappeti persiani, arte che custodiscono da centinaia di anni, con una cultura ereditaria. La nascita dei tappeti per l’arredamento è probabilmente da ascriversi alla necessità di alcune tribù di coprirsi dal freddo, e per la trama utilizzavano materiali provenienti dalle capre e dalle pecore.
Questi materiali erano deperibili e perciò al giorno d’oggi non vi sono ritrovamenti utili, ma possiamo dire che i motivi erano per lo più figure geometriche stilizzate. Il più splendido tappeto del mondo è risalente al XVI secolo, il tappeto di Ardebil, ora situato a Londra nel Victoria and Albert Museum, e misura 534 x 1.152 cm. Fu realizzato da tre tessitori che vi lavorarono instancabilmente per tre anni.
I due nodi principali dei tappeti persiani

Vengono utilizzati due nodi, per connotazioni storiche, in questo tipo di tappeti. Il nodo simmetrico nelle popolazioni turche: viene chiamato anche nodo Ghiordes per la prima città dove, si dice, sia stato inventato questo nodo, oppure anche nodo turkbaff. Questo nodo è utilizzato nei tappeti più spessi, e conferisce maggiore robustezza al tappeto.
L’altro nodo principalmente utilizzato, è il nodo asimmetrico, detto anche nodo persiano o senneh, oppure nodo farsibaff. E’ utilizzato maggiormente nei tappeti molto dettagliati perché conferisce un’annodatura più stretta.
I nomi dei tappeti persiani
Di tappeti persiani ne esistono veramente tantissimi tipi, con dettagli, particolari, annodature e colori tutti diversi. Elencarli tutti sarebbe impossibile, perciò ne abbiamo fatta una piccola selezione per facilitarvi nella scelta.
Tappeto persiano Abadah
Questa tipologia di tappeto deriva il suo nome, come accade di solito, dalla città di provenienza, situata al sud dell’Iran. Questi tappeti hanno una trama in cotone, risultano essere molto compatti e robusti. La trama che si crea in genere è di tipo tribale, con un grande rombo al centro e, talvolta vi si trovano dei cervi dalle lunghe corna.
Tappeto persiano Darya (o Pamir)
Si tratta di un tappeto completamente diverso dal precedente, con una trama in lana e disegni più moderni. Si chiama così per il fiume Amu Darya che sorge sui monti del Pamir. Hanno una lavorazione in lana molto sottile, con disegni semplici ma incredibilmente sfumati. In genere la trama è floreale, con spazi molto ampi.
Tappeto persiano Kirman
Si tratta forse del più celebre dei tappeti persiani, e prende il nome dall’omonima città. Si parla dell’arte di questi artigiani fin nel Milione di Marco Polo e l’esempio più antico di questo tipo di tappeti risale al 1476. Gli schemi seguiti per le decorazioni di questi tappeti sono per lo più disegni floreali a medaglione, con cespugli e vasi
La cura del tappeto persiano
Questi tappeti sono tappeti estremamente pregiati e lavorati in modo da durare nel tempo. Sono opere d’arte destinate, però, quasi paradossalmente ad essere calpestate. La loro robustezza li rende incredibilmente resistenti, e l’usura conferisce ancora più bellezza a questi manufatti.
Come lavare i tappeti persiani
Per lavare i tappeti persiani si può decidere o di affidarsi a una ditta specializzata, oppure di affidarsi al fai da te.
Per la pulizia del tappeto persiano si può utilizzare l’aceto di vino bianco. Dopo aver bagnato il tappeto con acqua fredda, si passa uno strato di aceto e poi lo si sciacqua: la procedura, a seconda del grado di sporco, può richiedere qualche passaggio.
E’ molto importante non utilizzare il battitappeto o l’aspirapolvere (quest’ultimo al massimo da passare al minimo della potenza e con estrema cura), in quanto potrebbero rovinare il disegno. Non utilizzate neanche i prodotti chimici, solventi o pulitori in genere.