Il progetto della P5 prende le mosse nei primi anni ’50, quando il responsabile Progettazione alla Rover Maurice Wilks comincia a pensare ad un modello da affiancare alla Rover P4 in produzione dal 1948.
Il nuovo modello avrebbe dovuto essere posizionato sotto alla P4 ad un prezzo più economico per garantire maggiori volumi di vendita, dato che il contemporaneo fenomeno di vendite Land Rover non era considerato sicuro per il futuro della Società (sic!).
Il neo-assunto David Bache, che firmerà tutte le Rover dei decenni seguenti, fu incaricato dello styling del nuovo modello.
Per il motore si pensava ad una ri-edizione di un vecchio progetto per un V6 di ca. 2,5 litri, poi ridotti a 2 litri, ispirato al contemporaneo
V6 Lancia.
Ma verso il 1954 fu chiaro ai vertici della società che sarebbe stato fisicamente impossibile produrre il nuovo modello di berlina nei volumi pianificati, in quanto la continua espansione del successo della Land Rover saturava le capacità produttive dell’ impianto di Solihull, oltre a quelle delle fabbriche di componenti satelliti.
Alla fine del 1954 fu quindi deciso che la P5 sarebbe diventata una berlina di lusso (bassi volume di produzione / maggiori profitti) da posizionarsi sopra la gamma della
P4.
Si cominciò a pensare quindi a portare il V6 a 3 litri, mentre la carrozzeria fu radicalmente ingrandita.Per la prima volta nella storia della casa, la Rover si cimentò nella costruzione di una monoscocca, senza telaio separato.
Ai tempi non esisteva ancora una profonda conoscenza di calcolo sulla resistenza di questo tipo di costruzione, quindi fu previsto un telaio supplementare anteriore che supportasse il peso del motore e delle sospensioni.
Alla fine la costruzione della scocca si rivelò nella tradizione Rover estremamente robusta.
Per le sospensioni anteriori, Gordon Bashford progetto un nuovo tipo a ruote indipendenti con barre di torsioni, molle e barra antirollio.
Per quelle posteriori si decise per un più tradizionale ponte semi indipendente con balestre.
Lo sviluppo procedeva serrato, ma sul fronte motori il V6 non riusciva a produrre la potenza richiesta per le specifiche di progetto.
Fu deciso allora di utilizzare il motore a 6 cilindri in linea di 2,6 litri della P4 maggiorato nell’ alesaggio e con un nuovo albero motore a 7 supporti.
Una volta definite le caratteristiche estetiche della berlina, David Bache fu incaricato di sviluppare anche una versione chiamata Sportsman con caratteristiche più
sportive ( la futura Coupè) che sarebbe arrivata più tardi sulle linee di produzione.
ALCUNI CENNI SULLA PRODUZIONE
La Rover 3 Litre entrò in produzione all’ inizio del 1959 e fu disponibile sia con cambio automatico che manuale.
Sin dall’ inizio il pubblico rimase impressionato dallo spazio a disposizione per i passeggeri,il confort di guida e la qualità costruttiva ai più elevati livelli della casa.
A richiesta era disponibile anche un divisorio in vetro per l’ autista, ad indicare il tipo di clientela a cui si rivolgeva.
Le prestazioni erano giudicate sufficienti con una velocità massima di ca. 160 km/h ed un accelerazione 0/60 miglia in 16,3 sec.
Nei 2 anni seguenti arrivarono migliorie di dettagli, sia tecniche come il servosterzo che di allestimenti , come i nuovi interni ridisegnati e gli inserti di legno a coprire la parte superiore delle porte oltre che la plancia.
Nel 1961 venne introdotta la 3 Litre Mk1A che introduceva piccole modifiche al corpo vettura, con deflettori alle portiere anteriori, nuovi cerchi ruota e migliorie all’ impianto elettrico.
Come già nei piani originali della Rover, nel 1962 venne introdotta una nuova versione della P5 con una motorizzazione 2,6 litri per alcuni mercati di esportazione dove
per la prima volta fu impiegata la nuova testata Weslake che incrementa la potenza a 123 CV, più del motore di cilindrata maggiore.
Ne furono prodotti circa 25 esemplari destinati al mercato francese.Altre 25 auto con motore 2,4 litri furono prodotte esclusivamente per il mercato austriaco.
Nel 1962 fu introdotta la 3 Litre MkII Berlina , insieme alla neonata 3 litre Coupè.La Mk II sono riconoscibili a prima vista per l’assetto più basso, i nuovi fari sigillati in sostituzione dei Lucas Tripod finora utilizzati.
La novità maggiore fu l’introduzione del nuovo motore 3 litri con la nuova testata progettata dalla Weslake che produceva il 16% di potenza in più mantenendo inalterata la coppia.
L’ interno fu nuovamente rivoluzionato con un nuovo volante, una plancia rivista ed aggiustamenti alla tappezzeria e agli inserti in legno.
Dopo vari esperimenti con porte senza montanti, nel 1962 arrivò anche la versione Coupè, disponibile anche qui in versione manuale (con overdrive) o automatica.
La nuova linea più sportiva e i sontuosi interni specifici attirarono nuovi clienti.
Nel 1965 si avvertì la necessità di ri-aggiornare il modello dato che l’ introduzione della Rover P6 2000 aveva reso l’ immagine della P5 un po’ antiquata; inoltre Rover aveva già cominciato a razionalizzare la sua produzione utilizzando componenti comuni per i diversi modelli della gamma.
La Land Rover utilizzava gli stessi motori a benzina della P4, che a sua volta aveva lo stesso cambio e overdrive della P5 insieme a vari componenti minori.
Con l’ uscita di produzione della P4, era inevitabile che alcuni cambiamenti toccassero anche il modello superiore.
La 3 litre Mk III Saloon e Coupè furono così aggiornate con il nuovo cambio automatico BW35 oltre ad una miriade di piccoli aggiustamenti.
All’ esterno nuovi profili in acciaio cromato modificarono la linea della fiancata.Gli interni furono rivisti in molti dettagli, raggiungendo livelli di lusso mai raggiunti in precedenza, come i controlli riscaldamento
separati per i passeggeri posteriori.Ma il più grande cambiamento della P5 era in arrivo a breve.
L’ acquisto dei diritti di produzione del motore Buick V8 aveva già dato i suoi frutti e dopo il lavoro sui vari prototipi il nuovo motore era già maturo per l’entrata in produzione.
Poche modifiche furono necessarie per montare il 3500 V8, con l’ addizione di un rinforzo tubolare nel vano motore.
Come per la P6, purtroppo la Rover non aveva a disposizione un cambio manuale che potesse sopportare la potenza e la coppia del nuovo motore, quindi tutte le nuove Rover 3.5 Litre montarono il cambio
automatico Borg Warner BW 35.
Nel 1967 furono disponibili al pubblico le nuove Rover 3,5 Litre Saloon e Coupè.
Finalmente la grossa carrozzeria della P5 aveva a disposizione una potenza adeguata.
La velocità massima raggiunge le 110 mp/h per la berlina e 115 mph per la Coupè, leggermente più aerodinamica.Le 60 miglia da fermo vengono coperte in 12 sec.; anni luce dalle prestazioni della 3 Litre.
I nuovi motori furono lodati dalla stampa ed apprezzati dal pubblico, ma ormai il modello mostrava i segni dell’ età e la produzione si ridusse a circa 50 auto alla settimana negli ultimi mesi di produzione prima che arrivasse lo stop definitivo nel 1973.
L’ulitma P5 fu consegnata al suo proprietario il 4 Marzo 1974.
VERSIONI SPECIALI
Furono costruiti alcune prototipi di P5 Station Wagon, ma non videro mai la produzione. Furono invece prodotti 2 esemplari di P5 Convertibile uno dalla Graber e una dalla FLM Panelcraft.
Entrambi gli esemplari sopravvivono nelle mani di 2 appassionati.
Lo sapevate che la Regina Elisabetta guidava come macchina privata una Rover P5? Di sicuro una P5 Saloon MkI, con targa JGY 280; sostituita più tardi da una MKII, stessa targa , di colore Juniper Green.
E’ nota inoltre una fotografia che la ritrae al volante di una P5 3 Litre Coupè.Le Rover P5 Saloon servirono molti funzionari di governo inglese sia in patria che all’ estero.
Ambasciatori e personale militare avevano in dotazione le loro P5 nere governative.
La più famosa di tutte fu sicuramente la P5 nera di Harold Wilson, primo ministro inglese dell’ epoca, con il “set fumatore” per pipa appositamente creato. L’ auto attualmente è nella collezione dell’ Heritage Motor Center.